Legge Bersani telefonia: diritto di recesso da contratto senza penali

Disdetta

In questo articolo ti parliamo della Legge Bersani telefonia e delle regole previste a tutela dei consumatori in tema di disdetta del contratto telefonico internet o pay tv.

E soprattutto, in caso di problemi con penali o addebiti non dovuti da parte della compagnia telefonica, ti aiutiamo a difendere i tuoi diritti gratuitamente.

 

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Cosa dice la Legge

La Legge Bersani telefonia (Legge 2 aprile 2007 n. 40) ha sancito il diritto dei consumatori di recedere dai contratti con gli operatori telefonici, reti televisive e comunicazione elettronica, passando ad altro operatore penali di recesso, ma pagando i soli costi di disattivazione per la dismissione dell’utenza.

A questo fondamentale principio se ne affiancano altri:

  • le compagnie telefoniche non possano richiedere costi di commissione per le ricariche telefoniche, ma l’importo pagato dal cliente deve essere interamente utilizzato come credito per traffico telefonico.
  • i contratti telefonici non possono superare la durata di 24 mesi, salvo rinnovo.

La finalità della legge Bersani è, quindi, di eliminare l’obbligo di permanenza presso una data compagnia telefonica, pena il pagamento di una penale.

ll Ddl Concorrenza 2017 ha aggiunto nuove norme a tutela dei consumatori, sia con riferimento alla telefonia fissa e mobile.

  1.  Tutti i costi di recesso e di trasferimento della linea telefonica devono essere chiaramente espressi sul contratto e coincidere con le spese effettivamente sostenute dalla compagnia telefonica, fermo restando che essi non possono superare il canone mensile normalmente dovuto. Tali costi dovranno essere comunicati al consumatore sia in fase di pubblicità che prima della sottoscrizione dell’offerta e non potranno essere superiori al canone mensile di abbonamento (c.d. trasparenza sui costi).
  2.  Anche i contratti collegati a quello di telefonia includono un modem in comodato d’uso o uno smartphone in abbonamento con contratti dovranno adeguare la durata della rateazione a 24 mesi (durata massima del contratto di telefonia, salvo rinnovo
  3. Per sventate il pericolo di truffe nel settore della telefonia mobile, l’attivazione dei servizi premium (suonerie, giochi, oroscopi, ecc.) deve avvenire con consenso espresso del cliente sulla singola clausola contrattuale
  4.  il diritto a pagare le chiamate ai Call Center solo a partire dalla risposta dell’operatore. Gli operatori telefonici dovranno quindi provvedere ad attuare tali cambiamenti in accordo con i fornitori di tali servizi
  5. Il contraente deve poter recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza spese non giustificate da costi effettivamente sostenuti dell’operatore, che in ogni caso non possono superare i costi dell’abbonamento mensile.

 

La nostra mission

Siamo un’associazione di consumatori, come te! Da oltre dieci anni diamo voce ai diritti (calpestati!) dei tanti che si rivolgono a noi per ricevere aiuto.

Parlaci del tuo problema e ti ricontattiamo noi con operatori in carne ed ossa (nessuna chat-bot o voce registrata) per risolverlo gratuitamente.

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Diritto di ripensamento

Se hai sottoscritto il tuo contratto fuori dai locali commerciali (es. per telefono o tramite web, con operatore porta a porta), entro 14 giorni puoi recedere senza alcun costo (nemmeno quelli di disattivazione), esercitando il tuo diritto di ripensamento.

Il tuo operatore non vuole rispettare il tuo diritto? Non preoccuparti: contattaci per essere difeso, senza alcun costo e senza nessuno stress!

 

Servizio legale gratuito

Ti offriamo un servizio di qualità, perché i nostri avvocati sono specializzati nel settore della telefonia.

Ma non solo… è tutto assolutamente gratuito (leggi qui il documento che lo certifica), perché le spese legali le addebitiamo alla compagnia telefonica e non a te, consumatore come noi.

E se dovessimo malauguratamente perdere… tranquillo, paghiamo tutto noi!

CONTATTACI GRATUITAMENTE!

 

Disdetta legge Bersani: recesso e restituzione dispositivi acquistati a rate o noleggiati

Spesso si sceglie di acquistare un dispositivo (es. smartphone o modem) a rate, in abbonamento al contratto di linea telefonica (solitamente di linea fissa).  Se però recedi dal contratto puoi continuare a pagare comodamente a rate il dispositivo acquistato e la compagnia non potrà richiederti il saldo con il pagamento di una maxi-rata finale.

Se hai noleggiato un dispositivo, invece, dovrai restituirlo al gestore per evitare che ti venga addebitato il suo costo in bolletta.

Si hai disdetto il tuo contratto e la tua compagnia telefonica ti ha addebitato una maxi-rata per il saldo del dispositivo o ha prelevato dal tuo conto somme non dovute contattaci subito. Ti faremo avere il rimborso e obbligheremo il gestore a garantire il pagamento rateizzato.

 

Recedere con la legge Bersani

La legge Bersani disdetta va applicata ogni volta che decidi di interrompere il contratto con l’operatore.

Per farlo dovrai inviare il recesso alla telefonica. Esso produrrà effetti a partire dal trentesimo giorno successivo alla ricezione da parte della compagnia.

Di conseguenza il pagamento del servizio relativo ai 30 giorni successivi sarà dovuto.

Il recesso o disdetta va fatto in forma scritta, tramite PEC o raccomandata A/R, per dimostrare di aver inviato la disdetta in caso di contenzioso.

 

Modulo disdetta contratto legge Bersani

Se non sai cosa scrivere sulla tua lettera di recesso, puoi utilizzare il modulo che abbiamo preparato per te!
E se hai qualsiasi difficoltà nella compilazione, non esitare a contattarci: saremo felici di aiutarti, gratuitamente!

Hai già disdetto il tuo contratto telefonico ma continui a ricevere bollette o solleciti di pagamento dal recupero crediti? Non ti avvilire, contattaci e risolveremo immediatamente il tuo problema!

 

Costi disdette legge Bersani telefonia fissa e mobile

Se hai disdetto un contratto telefonico alla scadenza, non dovrai pagare assolutamente nulla.

Se invece stai facendo recesso anticipato, il decreto Bersani recesso anticipato prevede come dovuti esclusivamente dei costi di disattivazione che, normalmente, si aggirano sui 30- 40 euro.

Nel caso in cui la scelta di recedere è dovuta a gravi disservizi o guasti non risolti potrai disdire il tuo contratto senza pagare nemmeno i costi che normalmente sono dovuti legittimi!

 

Scopri il nostro servizio online

Siamo una struttura organizzata per offrire un servizio online.

Risolverai il tuo problema comodamente da casa, senza stress e senza code! Ti basta raccontarci cosa ti è accaduto, pensiamo a tutto noi…

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Cosa fare in caso di penali di recesso contratto?

Ogni giorno, centinaia di utenti ci contattano per segnalarci un’ultima bolletta eccessivamente salata dopo la migrazione ad altro operatore.

Il più delle volte gli operatori telefonici, per evitare che gli utenti si accorgano del mancato rispetto della legge Bersani, mascherano la penale sotto altre voci: “costi di disattivazione”; “contributi di disattivazione” ecc.

Può anche accadere che, a causa del passaggio ad altra compagnia, il vecchio gestore  addebiti  il costo di servizi non richiesti, o di disattivazione di SIM  date in omaggio e mai utilizzate, oppure richieda il pagamento di una maxi-rata a saldo dei dispositivi acquistati.

È frequente anche il caso in cui l’operatore sostenga di non aver mai ricevuto il recesso, richiedendo il pagamento di fatture nonostante l’avvenuta disdetta.

Ecco perché è avere al tuo fianco un team specializzato nel settore della telefonia può fare la differenza.

 

Come ti aiutiamo con la legge Bersani telefonia

Conosciamo a menadito la normativa a tutela dei consumatori (è il nostro mestiere!) e facciamo valere il fatto di essere in tanti.

Da oltre 10 anni risolviamo centinaia di casi al mese, collezionando successi documentati contro le compagnie telefoniche.

Ecco perché la gente si affida di noi! Leggi le loro testimonianze.

 

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PER SAPERNE DI PIÙ

La procedura di conciliazione

In caso di addebiti non dovuti e penali di recesso anticipato, al fine di evitare tempi lunghi ricorrendo al Giudice di Pace o al Tribunale, l’utente che non ha visto accogliere il proprio reclamo, può optare per lo strumento della conciliazione che permette di optare per una soluzione “bonaria” della controversia.

Solo dopo, in caso di esito insoddisfacente per la conciliazione, si può valutare, anche considerando i relativi costi, la possibilità di far leva sulla giustizia ordinaria.

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